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Craco

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Craco, Nel 1963, il centro storico iniziò a subire uno spopolamento dovuto ad una frana che, dopo il terremoto del 1980, lo ha reso una vera e propria città fantasma, diventato una meta turistica, nonché un ambito set cinematografico.

Nel 2010, il borgo è entrato nella lista dei monumenti da salvaguardare redatta dalla World Monuments Fund. Le prime tracce delle origini di Craco sono alcune tombe, che risalgono all’VIII secolo a.C. E’ probabile che abbia offerto riparo ai coloni greci di Metaponto. Nel X secolo monaci italo-bizantini iniziarono a sviluppare l’agricoltura della zona, favorendo l’aggregamento urbano nella regione. La prima testimonianza del nome della città è del 1060, quando il territorio fu sottoposto all’autorità dell’arcivescovo Arnaldo di Tricarico, che chiamò il territorio Graculum, ovvero piccolo campo arato. Nel Medioevo, Erberto, di probabile origine normanna, ne fu il primo feudatario tra il 1154 e il 1168. La struttura del borgo antico risale a quell’epoca, con le case arroccate intorno al torrione quadrato che domina il centro. Durante il regno di Federico II di Svevia, Craco fu un importante centro strategico militare.

Nel 1276 divenne sede di una Universitas. Nel XV secolo, la città si espanse intorno a Palazzo Maronna, Palazzo Grossi, Palazzo Carbone e Palazzo Simonetti, divenne poi feudo dei Sanseverino di Bisignano e, dopo vari passaggi di mano, dei Vergara (poi Vergara Caffarelli), che contribuirono allo sviluppo dell’agricoltura e del mercato e favorirono la riduzione delle tasse, acquisendo il titolo di marchesi di Craco nel 1712 e di duca di Craco nel 1724. Nel 1799 Innocenzo De Cesare, studente a Napoli, rientrò a Craco, e capeggiò il movimento della “borghesia rurale”, movimento rivoluzionario della Repubblica Napoletana: la rivolta fu sedata nel sangue a Palazzo Carbone dalla plebe sobillata dall’esercito sanfedista del cardinale Ruffo. Come gran parte dei centri lucani, anche Craco non fu estranea al brigantaggio. In questo periodo si distinse un brigante crachese chiamato Giuseppe Padovano, soprannominato “Cappucino”, uomo di cultura fra tanti analfabeti.

CONTATTI UTILI:

SITO WEB:

www.comune.craco.mt.it
 

SEDE MUNICIPALE:
Via Mons. Mastronardi, 2 75010 Craco (MT)


TELEFONO:

(+39) 0835459005

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